1. riflessioni

    AvatarBy ilCane il 28 April 2013
     
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    Smettere di credere in dio induce a riconsiderare il proprio posto nel mondo. Non siamo più il centro dell'universo, non siamo più oggetto delle cure del fantomatico creatore di tutto quanto, non viviamo più nel sicuro quanto illusorio giaciglio confortevole creato apposta per noi, ma ci ritroviamo in un mondo per molti versi instabile e imprevedibile.

    Può essere una lezione di umiltà ma può anche causare un senso di paura e smarrimento. Ci si può sentire soli, persi e impotenti di fronte all'abisso che si rivela di fronte ai nostri occhi, non più bendati, ma spalancati e capaci di contemplare la terribile realtà che ci circonda.

    Eppure... è vero che siamo un puntino insignificante rispetto alla vastità del cosmo, è vero che potremmo essere spazzati via domani stesso e l'universo nemmeno se ne accorgerebbe. Ma è altrettanto vero che siamo parte dell'universo stesso. Siamo figli di questa grandiosità. Perché gli atomi che ci compongono vengono da lì, dalle stelle. Le stelle più grandi sono esplose e hanno diffuso nel cosmo gli elementi fondamentali per la vita, che si sono formati all'interno dei loro nuclei incandescenti. E dopo miliardi di anni di trasformazioni, ecco che a un certo punto siamo spuntati noi, su un piccolo puntino blu, uno dei tanti. E l'universo è diventato cosciente.

    Per usare le parole di un grande scienziato, siamo l'universo che fa esperienza di se stesso. E in quanto tale abbiamo un'opportunità irripetibile. Abbiamo vinto la lotteria intergalattica e possiamo, anzi dobbiamo, sfruttare l'occasione per vivere e comprendere ciò che ci circonda. Perché da questo dipende la nostra stessa sopravvivenza.
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